Come recuperare ciò che la banca vi ha sottratto
Centro Perizie Bancarie è costituito da un gruppo di professionisti con un’approfondita conoscenza delle tematiche bancarie, imprenditoriali e tecnologiche che offre servizi di Studio & Consulting alle pmi. Tra i servizi offerti quello dell’assistenza bancaria e, in particolare, il recupero degli importi pagati in più sulle esposizioni bancarie, così come disciplinato dalla legge 108/96. Di questo servizio parliamo con Salvatore Marano, professionista di Centro Servizi Bancari e socio di Svs.Impresa.
Dottor Marano, in cosa consiste questo servizio?
“Un’azienda che ha ottenuto un fido, un mutuo o un prestito da una banca, può essere, inconsapevolmente, vittima di usura bancaria”.
In cosa consiste l’usura bancaria?
“Si tratta di una forma subdola di usura. È il risultato di un tasso superiore a quello massimo stabilito dalla legge. Il costo del denaro infatti si determina non solo calcolando il tasso in senso stretto, ma aggiungendo a esso anche spese e commissioni che una banca fa pagare e che apparentemente non rientrano nel tasso di interesse”.
Cosa prevede la legge?
“La legge 108/96 prevede che alla determinazione del tasso effettivo di interesse concorrono spese e commissioni come in essa stabilito. Troppe volte un’azienda crede di pagare un certo tasso di interesse, ma in realtà ne paga uno superiore, perché all’interesse dichiarato dall’istituto di credito non sono state sommate le spese e le commissioni per l’utilizzo del credito. Se la somma di questi tre elementi supera il limite previsto dalla norma ci troviamo in presenza di usura bancaria”.
E nel caso venga accertata l’usura bancaria cosa succede?
“Succede che è possibile intentare un’azione di recupero di quanto non dovuto dalla Banca”.
E come si fa?
“Occorre rivolgersi a professionisti del settore e verificare i propri conti correnti”.
Svs.Impresa col Centro Perizie Bancarie offre questo servizio. Come funziona?
“Ci sono tre fasi: in un primo momento Svs.Impresa analizzerà i conti correnti dell’azienda per verificare che vi siano state anomalie”.
Cosa si fa per effettuare questa verifica?
“Occorre un’analisi degli estratti conto trimestrali di due anni, possibilmente non consecutivi, compresi di scalare”.
Se ci sono anomalie si passa alla seconda fase.
“Esatto. Se dall’analisi dei conti correnti vengono riscontrati tassi anomali si realizza un piano del possibile recupero, si evidenziano le probabilità del recupero e le opportunità di intraprendere un’azione”.
Infine, la terza fase. Quella dell’azione di recupero.
“Esatto”.
Voi siete sempre al fianco dell’azienda?
“Si, a fianco dell’impresa e a fianco del legale che l’imprenditore vorrà nominare sino alla eventuale transazione con la Banca o alla sentenza”.
E tutto questo quanto costa all’impresa?
“La prima analisi è gratuita. La seconda ha un costo minimo, perché scommettiamo sulla buona riuscita del procedimento. Non verrà quindi più chiesto altro pagamento fino alla conclusione della pratica”.
E quando la pratica è conclusa?
“Se la pratica di recupero va a buon fine veniamo ricompensati, come stabilito in contratto, se la pratica non va a buon fine null’altro le è dovuto”.
Detto così sembrate dei benefattori.
“Assolutamente no. Vogliamo soltanto sia ben chiaro al cliente che il nostro unico interesse è metterlo nelle condizioni di vincere la sua battaglia. Infatti, in caso contrario non avremo guadagnato praticamente nulla”.